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L’uso dell’Intelligenza Artificiale, una questione di etica?

In Francia e in Italia l’uso dell’intelligenza artificiale affronta numerosi dibattiti etici.

Innanzitutto, l’uso del bias nell’intelligenza artificiale pone preoccupazioni etiche dovute a diversi fattori; I modelli di intelligenza artificiale possono riflettere pregiudizi e discriminazioni presenti nei dati su cui vengono addestrati. Se questi dati contengono pregiudizi, il modello può riprodurre e amplificare questi pregiudizi, portando a risultati discriminatori e ingiusti. Pertanto, l’uso di modelli distorti può rafforzare le disuguaglianze già presenti nella società. Ad esempio, se un modello di reclutamento privilegia determinate caratteristiche rispetto ad altre, può contribuire a mantenere disuguaglianze di genere, razziali o di altro tipo. Questa discriminazione è stata riscontrata anche a livello medico negli Stati Uniti, quando una donna nera incinta di otto mesi è stata vittima di pregiudizi razzisti nel riconoscimento facciale.

L’intelligenza artificiale è composta da diversi pregiudizi che possono essere raggruppati in due diverse categorie

Chiamiamo il bias cognitivi che mettono insieme i pregiudizi importati dall’essere umano che ha progettato l’IA. I bias cognitivi comprendono il bias di conferma, il bias di ripetizione e il bias di stereotipizzazione

Il secondo gruppo è rappresentato da bias statistico E comprende il bias di rappresentatività, il bias di dati e il bias di omissione di varianti.

Se questi pregiudizi sono stereotipati, anche i risultati forniti dall’intelligenza artificiale saranno stereotipati. Ciò che sorge sulle questioni etiche

C'è preoccupazione anche tra gli artisti di ogni genere; pittori, designer, doppiatori, attori, cantanti, musicisti… L’arte diventerà il risultato di generazioni di Intelligenza Artificiale?

“The Safe Zone” è un film interamente scritto e diretto utilizzando l’intelligenza artificiale e il risultato è sorprendente. Tutto fa pensare che i lavori nel settore artistico potrebbero essere sostituiti dall’intelligenza artificiale perché, infatti, utilizzando l’immagine di una semplice fotografia di una persona, è possibile collocare questa persona in più scene senza bisogno della sua presenza. È anche possibile creare immagini di un essere umano che non esiste dalle immagini e dalle voci di esseri umani esistenti senza il loro consenso. Anche per questo gli attori e gli sceneggiatori hanno iniziato uno sciopero che durerà diversi mesi nel 2023.

Tuttavia Philippe Esling, ricercatore dell'IRCAM, afferma che l'intelligenza artificiale non potrà sostituire gli artisti in qualunque campo, semplicemente perché non possiede la creatività specifica dell'essere umano. Pertanto, l’intelligenza artificiale sarà utilizzata più come strumento nel mondo dell’arte, come aiuto alla creazione, ma non diventerà il successore dell’essere umano.

Intelligenza artificiale e mondo dell'arte, verso una rivoluzione o la sua distruzione?

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L’urgenza etica dell’Intelligenza Artificiale, Ministero dell'Economia e delle Finanze

Tre step fondamentali per un'Intelligenza Artificiale etica, SAS Institute

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