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Legislazione sull’IA in Francia, Italia ed Europa, quali prospettive?

Le questioni relative alla regolamentazione dell’intelligenza artificiale (AI) hanno suscitato un vivace dibattito sia in Francia che in Italia, riflettendo la crescente necessità di guidare lo sviluppo e l’uso di queste tecnologie emergenti. In Francia, il dialogo sulle implicazioni etiche, sociali ed economiche dell’intelligenza artificiale si è intensificato, mentre il governo cerca di sviluppare un quadro legislativo che concili l’innovazione tecnologica con la tutela dei diritti individuali. Dall’altra parte delle Alpi, l’Italia si trova ad affrontare questioni simili, cercando di bilanciare la promozione dell’intelligenza artificiale per aumentare la competitività economica con la preservazione dei valori sociali e degli standard etici. In entrambi i paesi, questi dibattiti riflettono l’urgenza di trovare un equilibrio tra l’incoraggiamento dell’innovazione e la protezione dei diritti fondamentali in un contesto di rapido cambiamento tecnologico.

Perché regolamentare l’IA?

Una legge che regoli l’Intelligenza Artificiale serve a garantire la trasparenza sul trattamento dei dati. Pertanto, gli obblighi vincolanti imposti dalla legge potrebbero prevenire possibili rischi.

Strategie

In Francia

È stato nel 2017 che il governo francese ha iniziato a pensare a una strategia per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Così, nel quadro di France 30, è nata la “Strategia nazionale per l’intelligenza artificiale”, con 1,5 miliardi di euro di investimenti nello sviluppo di una politica nazionale. Questo piano strategico mira a preservare e consolidare la sovranità economica, tecnologica e politica nel settore dell’IA. Qualche anno dopo, il 19 settembre 2023, la Francia ha lanciato il primo Comitato per l’intelligenza artificiale generativa destinato a impegnarsi nello sviluppo dell’intelligenza artificiale. Infine, nel 2024, la Francia ospiterà il prossimo vertice sulla sicurezza dell’intelligenza artificiale.

In Italia

Sebbene il Paese abbia mostrato una certa riluttanza nei confronti dell’intelligenza artificiale, il 24 novembre 2021 il governo italiano ha adottato un piano strategico biennale, il “Piano strategico 2022-2024 sull’intelligenza artificiale”. Questo programma è composto da tre obiettivi; rafforzare le competenze per attrarre nuovi talenti, formare la popolazione per i lavori di domani e investire nella ricerca finalizzata all’intelligenza artificiale. L’obiettivo è anche quello di sostenere le start-up e incentivare l’uso dell’intelligenza artificiale nelle piccole e medie imprese. Inoltre, dal 9 all'11 ottobre 2024 si terrà a Roma una conferenza sulla protezione dei dati nell'era dell'intelligenza artificiale, presentata dai rappresentanti del G7, ovvero Canada, Francia, Giappone, Germania, Regno Unito, Stati Uniti e Rappresentanti italiani diComitato europeo per la protezione dei dati

Accordi europei

Nell’aprile 2021 la Commissione Europea propone una legislazione relativa all’intelligenza artificiale per fare l’Europal’hub globale per l’intelligenza artificiale affidabile. Le norme classificano i sistemi di IA in base al loro livello di rischio, che va dal rischio inaccettabile al rischio limitato. I sistemi ad alto rischio saranno soggetti a obblighi rigorosi volti a garantire sicurezza, diritti e trasparenza. I sistemi biometrici remoti sono particolarmente regolamentati. Per quanto riguarda la governance, le autorità nazionali vigileranno sul rispetto delle regole e verrà creato un comitato europeo per l’IA. Codici di condotta volontari e “sandbox normativi” faciliteranno l’innovazione responsabile. Il 9 dicembre 2023 il Parlamento e il Consiglio europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio su questa legislazione, una vittoria per l’Unione europea dopo diversi mesi di negoziati.

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